Il ricordo di suor Giuse...

Suor Cassiana,
una suora che sapeva di vento…

Carissime sorelle, un titolo piuttosto alternativo per conoscere Suor Cassiana. La verità di questa scelta è il ricordo di una donna filiforme, con l’abito nero , le mani che si mettevano spesso a posto il suo prezioso abito e gli occhi che contrastavano con il resto, occhi che mi hanno sempre richiamato il Vento dello Spirito che sembrava portarsela via.
Qualche giorno fa sono andata da mia mamma, ormai quasi novantenne, ma non preoccupatevi è più lucida e caparbia di tutte noi e alla domanda su cosa si ricordasse di Suor Cassiana, mi ha risposto : L’eva ara fiola di un capegus”, “era la figlia di un contadino, “Aveva i terreni vicino ai nostri.”
Mia sorella più taciturna non aveva un ricordo chiaro della sua vecchia maestra, perché è questo che era suor Cassiana una Maestra , come oggi non ce ne sono più e vi assicuro che è proprio così. Incalzata dalle domande, avrete capito che è un affare di famiglia, Piera mi ha detto:”Sai non parlavo troppo, e poi mi ricordo solo che suor Cassiana, era un po’ severa”.
Mettiamo il punto fine sulle vicende familiari, ma mia Mamma mi ha ancora detto “L’eva una dona Mite”.
Ha proprio ragione mia mamma (stranamente visto le asperità dei miei rapporti materni), Lei sapeva reclamare la sua condizione educativa con l’umiltà e la gioiosa responsabilità di far crescere centinaia e centinaia di giovani promesse della vita futura, con la mitezza, che rappresentano evangelicamente i preferiti del Cuore del Padre e riconosciuti beati per aver amministrato il suo campo “in modo buono e saggio”
Ma veniamo a me, non so se lo sapete ma quest’anno la scuola Primaria San Vincenzo compie 30 Anni e i primi anni della mia forzata carriera educativa e formativa è stata un po’ difficile e burrascosa perché come un mio alunno il primo giorno di scuola di 30 anni fa mi ha detto, per farsi forza e non piangere mi ha detto “Mi è entrato un moscerino nell’occhio “, trattenendo a stento le lacrime” Anch’io ero così, non so se si ricorda Suor Benigna Che allora era una Temuta Madre generale.
Ma al mio fianco, sempre pronta a sollevarmi dalle mie cadute emotive e grammaticali, c’era sempre suor Cassiana.
“Non preoccuparti, vedrai che domani andrà meglio”
Voi ci avreste creduto, io non molto ma con Lei al Mio fianco e al fianco dei miei primi 24 alunni la sua presenza rappresentava la speranza, visto che non dovremmo mai dimenticarci che è la sapienza dell’esperienza e la speranza del giorno di domani che è sempre prossimo, anche nel nostro esistere quotidiano.
I ricordi certo si accavallano, ma alla sera suor Cassiana mi aiutava a preparare la lezione del giorno dopo.
Intanto Lei era anche in segreteria, parlava toccando il suo crocifisso in bella vista, con i genitori, cercando di venire sempre a capo di ogni “difficoltà comunicativa” con estrema dolcezza, Purtroppo Suor Cassiana, in questo non sono stata un’ottima allieva, ma qualche difetto devo averlo anch’io.
Come ogni classe che si rispetti, la presenza di alcuni bambini in difficoltà didattica c’erano, e allora? Niente preoccupazione c’era sempre Lei, che ho scoperto molto “moderna “ nelle strategie educative, con gli alunni che traballavano come su una nave un po’ in tempesta sulla matematica o sulla lingua italiana, a dare loro sempre una mano, una parola, una certezza che rappresentava il porto sicuro.
Dunque in Suor Cassiana era impossibile scindere la professionalità dalla sua religiosità, era un tutt’uno: sicuramente farebbe bene a me ,a noi, guardarla e riconoscerci in Lei, semplicemente perché non è la bravura,la saccenza a donarci l’estremo equilibrio che serve a chi si immerge nel mondo infantile e ne ha l’estrema responsabilità della crescita.
Cos’altro dire, beh, aveva una splendida scrittura, un armonico susseguirsi di lettere e di poesia, che solo una carta vergata da mani esperte rappresentava un profumo di antico, dimentica della fretta che a volte accompagna il bellissimo rito della scrittura.
Amava molto leggere, e anche qui, quando il mio sguardo si appoggiava su di lei notavo la schiena diritta e gli occhiali spesso rimessi a posto per meglio vedere le mille righe.
La mia esuberanza, che alcuni chiamano talento, era moderata non dalle filippiche tipiche delle suore, ma dall’estrema consapevolezza che lavorare con i bambini, come diceva lei,era difficile quindi mi incitava spesso a raccontarle le mie difficoltà, non poche.
Ecco perche suor Cassiana era una donna portata dal vento dello Spirito, c’era sempre senza fare molto rumore.
Adesso mentre sto pensando per mettere a fuoco, un passato che ho quasi dimenticato, capisco cosa voleva dirmi Lei con i suoi silenzi e le sue timide carezze, Volere bene ai propri alunni è un dono, che non tutti riconoscono, è l’affetto che Gesù notava guardando i suoi discepoli, ma è il grande privilegio che non a tutti è concesso.
Oggi che sono passati tanti anni mi ricordo di Lei e sorrido, la scuola se è arrivata ad essere quella che è, riconosciuta e stimata, lo devo a Lei che non mi ha permesso di mollare, naturalmente insieme all’aiuto del Buon Dio.
Cercavo qualche foto di quei primi anni e non ne ho trovate, forse eravamo troppo impegnate in altro!!!
Non mi ricordo quando ha smesso di fare scuola,oggi per la prima volta avverto la tristezza del Suo ricordo, ma so che non importa essere ricordati al meglio, interessa veramente l’amore che ci mettiamo.
Anzi sapete cosa farò quest’anno, in questo anniversario, dfarò conoscere Suor Cassiana, metterò sul sito qualcosa di Lei, perché anche chi non l’ha conosciuta sappia che la Scuola San Vincenzo è forse soprattutto sua.
Suor Cassiana, la suora che sapeva di vento sia per la nostra congregazione veramente un fulgido esempio e la vedo allontanarsi con il suo flessuoso andamento e lo sguardo birichino, sussurrandomi: “Suor Giuse cerca di essere una buona Maestra!!!”